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Guaiane, La Storia

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La prima vera sala da pranzo della Trattoria “Guaiane” aprì i battenti verso il 1950, quando Antonio De Nardi, padre di Elodio e della Genni, dopo essere tornato a casa dalla prigionia in Germania, decise di trasformare in trattoria la vecchia osteria con annesso negozio di alimentari e generi vari e con gioco di bocce all’aperto. Antonio era un agricoltore che aveva sposato Maddalena Piazza: originaria del vicentino, la signora ‘Lena’ aveva gestito da sola osteria e negozio durante i difficili anni della guerra, spesso ospitando gente di Noventa e di San Donà durante gli allarmi aerei, e già allora si dedicava ai “cicheti”, ai manicaretti tipici della tradizione vicentina e alla proposta dei pro-dotti tipici della campagna veneziana e trevigiana, che non mancavano mai per i suoi ospiti, per lo più dediti al tressette e al gioco delle bocce. Antonio ebbe così l’idea di puntare sulla buona cucina: natu-ralmente, i piatti che inizialmente hanno contribuito a far affermare via via il locale erano quelli carat-teristici della cucina veneta, in particolare il pollo ruspante alla griglia (tuttora molto apprezzato) e il carrello dei bolliti misti, senza dimenticare gli ottimi salami e cotechini, la “pasta e fasioi”, gli gnoc-chi di patate, la “sopa coada”, lo spiedo di uccelletti dal becco gentile, il pollo in umido e i risotti al-la “sbirraglia”. Nei primi anni la trattoria si sviluppò proponendo alla sua sempre più numerosa e assidua clientela i propri piatti a base di carni e restando quindi fedele alla tradizionale cucina della campagna veneta; solo successivamente si indirizzò anche verso i piatti di pesce. Circa vent’anni fa, il padre Antonio cedette la guida del locale ai due figli Elodio e Genni, ritirandosi per dedicare il suo tempo alla più antica passione: la cura dei campi. Dopo la sua scomparsa, avvenuta nel ’92, la gestione dell’azienda agricola di famiglia è stata assunta dal genero Gigi, marito della signora Genni, mentre la moglie di Elodio, signora Clara, collabora nella gestione del ristorante.

Nel 1991 la “Trattoria Guaiane” è entrata a far parte dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo, proponendo come proprio piatto gli “scampi sofegài”, piatto che per dodici anni ha incontrato molto il favore della clientela. Nel febbraio 2003 il ristorante ha comunque deciso di sostituire gli “scampi sofegài” con un nuovo piatto: “Gransoporo a la Venexiana”, che sta già ottenendo un notevole successo. Attualmente il personale del ristorante conta complessivamente circa 20 persone, mentre il menù è indirizzato prevalentemente verso piatti di pesce, affiancato da una ben nutrita e qualificata lista di vini, sia nazionali che esteri. Ma anche le carni continuano a ben figurare, tanto più che qualche anno fa i titolari hanno avuto l’idea di destinare una sala, annessa al ristorante, a osteria vera e propria, nella quale tuttora si possono mangiare i prelibati piatti della tradizione veneta che sono stati alla base del successo dell’antica trattoria: l’idea ha incontrato un grosso favore, e l’ “Hostaria delle Guaiane” è oggi un localino molto frequentato ed apprezzato. Nel 1996 la famiglia De Nardi ha proposto ai propri collaboratori di cucina e di sala di partecipare alla società di gestione del locale, acquisendone di anno in anno la proprietà di una sempre maggiore quota. Nell’aprile 2003 la famiglia De Nardi ha così finito di trasferire ai collaboratori soci la proprietà dell’intera quota sociale: ciò comporta per quest’ultimi il vantaggio di poter garantire – grazie ai tanti anni di compartecipazione diretta nella gestione – la continuità nella condotta del ristorante, con la fedele conferma di ogni sua caratteristica. Il locale ha, fin dalle origini, assunto il nome della via Guaiane, sulla quale sorge, in territorio del comune di Noventa di Piave (Venezia). Succede spesso che qualcuno chieda da dove provenga e cosa significhi il nome Guaiane: alla domanda si riesce a rispondere solo con un’ipotesi, peraltro suffragata da alcune ricerche effettuate dapprima negli archivi storici della Biblioteca Marciana di Venezia e della Curia vescovile di Treviso, e infine presso l’Archivio di Stato di Venezia: anticamente, la località percorsa dalla attuale via Guaiane risulta da mappe d’epoca essere stata ricca di boschi di rovere, denominato nella bassa latinità “gajum” o “gagium”, da cui probabilmente deriva l’attuale nome della via e quindi anche della trattoria.

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